venerdì 9 dicembre 2011

LA COMUNITA' DI VALLE ALTO GARDA IMPEDISCE IL "PORTA A PORTA" A NAGO-TORBOLE E LEDRO

Pubblichiamo qui di seguito quanto apparso sui quotidiani locali e, a seguire, il comunicato stampa ufficiale del gruppo rifiuti. Buona lettura




Comunicato stampa Gruppo Rifiuti Nago-Torbole

L’Unione Europea in questo periodo sta analizzando alcune buone esperienze amministrative per trarne suggerimenti utili per indirizzare i prossimi fondi europei destinati agli obiettivi comunitari di sviluppo sostenibile. In questo contesto, il Comitato delle Regioni, l’Assemblea politica dell’UE che rappresenta gli enti locali e regionali, il 29 novembre scorso ha invitato a Bruxelles l’assessore del Comune di Ponte nelle Alpi a presentare l’esperienza di raccolta differenziata di quel Comune che nel giro di tre anni è passato dal 20 al 90% di differenziazione grazie alla raccolta porta a porta. Questo assessore fu invitato già due volte a Nago dal nostro gruppo l’anno scorso e una volta a Riva dalla Busa Consapevole quest’anno. 

La salvaguardia dell’ambiente e della salute pubblica e il rilancio di un’economia più responsabile sono opportunità che, per nostra fortuna, l’Unione Europea non vuol farsi sfuggire. 

Immaginiamo la soddisfazione del Comune di Ponte nelle Alpi che avrà l’occasione di presentare all’ Europa un modello che si è dimostrato vincente in una località di montagna. Ci congratuliamo con quell’Amministrazione comunale, ma allo stesso tempo ci rammarichiamo nel constatare che la nostra Comunità di Valle, che evidentemente non condivide gli stessi obbiettivi della UE, si è mostrata insensibile davanti alle pressanti richieste del Comune di Nago-Torbole, che invece ha sempre guardato con attenzione alle nostre istanze; insieme a quello di Ledro vorrebbero proporre l’esperienza del porta a porta, convinti che sia il mezzo più adatto per fare quel salto di qualità in tema di raccolta differenziata che tutti si aspettano ma che il C9 ancora non riesce a compiere. 

Speravamo, da parte della Comunità di Valle, in una maggior sensibilità e spirito di collaborazione verso quei Comuni che, legittimamente, chiedono di cambiare il sistema e di aprirsi a nuove esperienze che in zone non distanti dalle nstre stanno dando ottimi risultati. 

Lo scorso anno ci spiegarono che non era possibile prevedere il sistema di raccolta porta a porta in quei comuni che lo avevano richiesto visto che il bando non era più prorogabile. Ed invece venne comunque concessa la proroga di un anno; c’era quindi tutto il tempo per prendere in considerazione le nostre richieste che pare siano finite nella… spazzatura. 

Chiedemmo, insieme a Ledro, di poter fare i Comuni piloti, disponibili ad ospitare sul nostro territorio l’esperimento di questo tipo di raccolta, chiedemmo che venisse affidato uno studio per una gestione ottimale del servizio di porta a porta; eravamo disponibili a finanziarcelo, chiedevamo solo la certezza di poter poi passare al nuovo tipo di raccolta. Abbiamo chiesto più volte un maggior coinvolgimento fra ente che gestisce il servizio raccolta (la Comunità di Valle) ed il nostro Comune deputato a rappresentare il territorio ed i cittadini, abbiamo chiesto un maggior rispetto dell’ indirizzo politico del nostro Comune. Nulla, le attese dei Comuni che volevano provare un’esperienza innovativa sono state deluse. La Comunità ha accampato la scusa delle campane da interrare, già acquistate, ed ha usato questo argomento per non fare nulla. Le nuove campane, fra l’altro, non si sono ancora viste. E, in nome di una uniformità che per quanto auspicabile non può essere un dogma, visto che nel C9 già ora sono diversi i sistemi di raccolta, tutto tace. Vedremo che indirizzo darà il pre-studio e che tipo di studio pensano di affidare; noi crediamo, e lo abbiamo ribadito nelle poche occasioni che c’è stato modo di parlare con l’assessore competente, che la scelta del tipo di raccolta da fare sia una scelta squisitamente politica. Uno studio tecnico caso mai serve per approfondire i dettagli ed aiutare i cittadini durante il cambio di sistema per contenere al massimo i disagi che agli inizi possono esserci. 

Per quanto riguarda poi le tematiche attuali sui problemi ancora irrisolti del cattivo utilizzo delle piazzole ecologiche, avevamo richiesto, di concerto con il nostro Comune, un controllo più assiduo delle piazzole da parte della polizia locale. Il controllo in effetti c’è stato; speriamo che la guardia non venga abbassata e che la polizia locale continui a vigilare assiduamente affinchè l’ordinanza emessa nel giugno scorso venga rispettata da tutti e si possa riscontrare un ulteriore miglioramento dell’ordine nelle piazzole per la prossima stagione. 

Avevamo poi richiesto, per quanto riguarda il problema della Maza, che si potesse organizzare un confronto fra esperti del settore, visto che non tutti ritengono la copertura del 1° lotto ipotizzata dalla Provincia la soluzione ideale. Non ci hanno degnati nemmeno di una risposta. 

A Natale saranno passati due anni dalla grande fuoriuscita di percolato che rischia di contaminare il nostro fiume ed il nostro lago. Sappiamo che di fuoriuscite ce ne sono state anche in seguito; abbiamo letto nei giorni scorsi di fuoriuscite dal lotto nuovo, quello già coperto. Ma la cosa più grave è che siamo stati noi ad avvisare il nostro Sindaco, ignaro fino a quel momento, che alla Maza qualcosa non funziona, e noi l’abbiamo saputo da un privato cittadino. Possibile che la Comunità di Valle non abbia sentito il bisogno di avvisare il Comune di Nago-Torbole? Possibile che non sentano il bisogno di spiegare alla gente come stanno le cose e quali sono i programmi di intervento previsti? 

Sembra che in Comunità di Valle, in materia di salvaguardia ambientale viga una indicazione ben precisa: non disturbare il manovratore. La cosa ci meraviglia non poco visto che quello della tutela ambientale è un argomento assai delicato e molto sentito dalla gente; dovrebbe essere oggetto di dibattito sistematico ed invece si percepisce una totale chiusura. 

Abbiamo cercato più volte di costruire un rapporto di fattiva collaborazione con la Comunità di Valle ma evidentemente in quell’ente mal si sopporta il confronto soprattutto con chi vede le cose in modo diverso. 

E così, mentre la vecchia UE guarda anche alle piccole realtà per pianificare l’Europa del futuro, con l’obiettivo di esportare le esperienze positive, la nostra Comunità di Valle, nata da poco, anziché aprirsi al confronto e progettare il futuro dando spazio a novità virtuose, a sistemi operativi moderni che hanno migliorato le condizioni ambientali e creato nuovi posti di lavoro, preferisce chiudersi a riccio dando l’impressione di un ente nuovo ma già sorpassato. Se questo è il buongiorno che ci vuol dare la Comunità di Valle, il nostro futuro pare già segnato: con una percentuale di differenziazione dei materiali così bassa, con una discarica che fa acqua da tutte le parti, ci tocca aspettare con grazia quell’inceneritore così costoso così dannoso e così anacronistico… Lo hanno capito anche a Napoli che non è quella la strada per risolvere i problemi. Non distante da noi ci sono sistemi di trattamento dei materiali che hanno saputo trasformare i rifiuti in una risorsa. Si può essere d’accordo o contrari, ma un ente pubblico che ha la pretesa di volersi sostituire nelle decisioni ai Comuni avrebbe l’obbligo, secondo noi, di valutare in modo serio soluzioni alternative e di affrontare serenamente le varie ipotesi in pubbliche assemblee perché il futuro va costruito insieme alla gente. 

Alberto Martinelli (assessore alle politiche ambientali), Valentina Civettini, Lorenzo Boretto, Gianni Morandi, Giovanni Vicentini (consiglieri comunali), Mattia Detoni, Matteo Marega, Fabio Silvi, Sandra Giovanazzi, Francesco Mazzoldi, Gianfranco Tonelli, Stefano Mazzoldi, fanno parte del gruppo di lavoro per la protezione dell’ambiente costituitosi un anno e mezzo fa in seno all’assessorato omonimo del Comune di Nago-Torbole.

Nessun commento:

Posta un commento

NEWS E COMUNICAZIONI