giovedì 29 marzo 2012

WWF: L'EMERGENZA RIFIUTI AFFRONTATA IN 5 MOSSE

Partendo dall’aumento dell’ecotassa, il WWF suggerisce la gestione razionale della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti per togliere l’Italia dallo stato di emergenza rifiuti

Si è ormai conclusa la riunione speciale che ha visto anche la partecipazione del ministro dell’Ambiente Clini concentrato sulla questione rifiuti nel Lazio. Sottoscacco per via di un piano di gestione inadeguato e di investimenti molto costosi in favore di discariche e inceneritori, la regione vanta una delle ecotasse più basse d’Europa che fa pervenire nelle casse dello Stato 42 milioni di euro l’anno.

E’ stato inoltre rivelato che circa l’85% dei rifiuti prodotti sul territorio viene conferito in discarica (2,8 mln di tonnellate/anno). I dati rilasciati durante l’incontro dal WWF rivelano un piano regionale che sembra non potersi esimere dall’investire il proprio budget in impianti di combustione e discariche, con risultati economici ed ambientali assolutamente inadeguati.

La mancanza di incentivi che favoriscano pratiche più ecologiche di gestione dei rifiuti sta facendo proliferare la scelta di progetti che non contemplano l’adeguato smaltimento dei rifiuti che finiscono quasi totalmente in discarica. Dall’associazione arriva quindi il suggerimento di aumentare l’ecotassa così da disincentivare lo smaltimento e l’incenerimento dei rifiuti, destinando il ricavo del prelievo fiscale alle attività di prevenzione e di riciclaggio.

Evitando che i soldi finiscano in progetti per inceneritori si potrebbe altresì incentivare il sistema di raccolta differenziata in modo da evitare l’aumento del volume delle discariche.

“A pochi mesi dalla approvazione del Piano Regionale sui Rifiuti, – dichiara Vanessa Ranieri presidente WWF Lazio – pubblicato lo scorso 14 marzo, insomma, si ha già la convinzione che lo stesso non solo non possa portare quei benefici legati alla corretta pianificazione, prevista dalla gerarchia dei rifiuti comunitaria, ma addirittura ad una sicura condanna da parte della Comunità Europea avendo lo stesso di fatto puntato sulla realizzazione degli impianti per la produzione di CDR e sulla combustione dello stesso. Si aprano immediatamente i siti di compostaggio senza i quali è impensabile prevedere l’avvio di una serie puntuale raccolta differenziata porta a porta.

Convertire gli attuali TMB (trattamento meccanico-biologico, una tecnologia di trattamento a freddo dei rifiuti indifferenziati) in siti di compostaggio potrebbe essere una scelta di facile realizzazione nel breve termine. A Roma, per esempio, abbiamo solo l’impianto di Maccarese che riceve il 35% dell’organico raccolto nella Capitale, destinando al Nord il rimanente, con enormi costi gestionali che erroneamente vengono imputati al sistema porta a porta”, conclude Ranieri.

Per migliorare la situazione il WWF ha quindi presentato 5 proposte per permettere al paese di uscire da un’emergenza:

  1. Attivare un programma di prevenzione con precisi obiettivi e relative scadenze.
  2. Raggiungere il 65% di raccolta differenziata utilizzando il sistema porta a porta.
  3. Sostenere l’attività di riciclaggio attraverso il finanziamento di impianti di compostaggio, ma soprattutto curarne l’effettiva loro realizzazione;
  4. Aumentare l’ecotassa, per disincentivare il trattamento termico e lo smaltimento.
  5. Vincolare l’ecotassa al sostegno delle attività di prevenzione e di riciclaggio.

Oltre alle buone pratiche da adottare l’associazione ha voluto ricordare i buoni esiti della raccolta “porta a porta”, effettuata in 6 quartieri di Napoli e premiata dal WWF che l’ha inserita tra le 9 buone pratiche nell’ambito del concorso “City Challenge – Reinventiamo le città”, lanciato in occasione di Earth Hour 2012 (31 marzo). Fonte: Rinnovabili

UE: FINISCE IN DISCARICA IL 40% DEI RIFIUTI URBANI

Va a Cipro la maglia nera per i RU prodotti procapite. Male anche Bulgaria e Romania che conferiscono in discarica rispettivamente il 100% e il 99% dei RU prodotti 

I rifiuti tornano al centro delle consultazioni europee. Pare infatti che nei 27 paesi dell’Unione le discariche accolgano ancora il 40% dei rifiuti urbani. I dati Eurostat, che si riferiscono al 2010, specificano una produzione media pro capite di 502 kg di RU, di cui 486 trattati secondo diverse modalità: il 38% è stato interrato, il 22% incenerito, il 25% riciclato e il 15% compostato. 

Ma i quantitativi di rifiuti prodotti varia a seconda del paese: si va da Cipro dove ogni abitante ha prodotto 706 kg di spazzatura alla Lituania, Romania, Slovacchia, Repubblica Ceca, Polonia, Estonia e Lettonia dove sono stati registrati i livelli minimi di accumulo, pari a circa 400 kg a persona passando per i valori medi di Paesi Bassi, Malta, Austria, Germania, Spagna, Francia, Italia, il Regno Unito e Portogallo, con quote comprese tra i 500 e i 600 kg e il Lussemburgo, la Danimarca e l’Irlanda con un peso tra i 600 e i 700 kg. Infine Finlandia, Belgio, Svezia, Grecia, Slovenia, Ungheria e Bulgaria hanno registrato tra i 400 e i 500 kg ad abitante. 

Per la metà dei rifiuti prodotti da Svezia e Danimarca la soluzione finale è rappresentata dagli inceneritori utilizzati per il 38% dalla Germania, dal Belgio per il 37%, Lussemburgo 35% e Francia 34%

Finiscono invece in discarica il 100% dei rifiuti trattati dalla Bulgaria, il 99% della Romania, il 94% della Lituania e il 91% della Lettonia. Bene invece le percentuali di compostaggio registrate in Austria, dove viene trattato il 40% dei rifiuti prodotti. La percentuale scende per il Belgio (22%), Lussemburgo (20%), Danimarca (19%) e Spagna (18%). Fonte: Rinnovabili

mercoledì 14 marzo 2012

GESTIONE CORRETTA RIFIUTI: NASCE IL COORDINAMENTO "QUATTRO ERRE" ALTO GARDA E LEDRO

Foto di gruppo dei promotori del Coordinamento
Si è formalmente costituito ieri sera ad Arco il Coordinamento “QuattroErre” Alto Garda, gruppo apartitico e senza scopo di lucro con la finalità di promuovere una diversa e più corretta gestione dei rifiuti, che abbia come obiettivo generale la riduzione della produzione di rifiuti, incentivando il riuso, il riciclo e il recupero di materia. L’incontro è stato molto partecipato ed ha visto presenti cittadini, politici ed appassionati, tutte persone di età mista e molto sensibili al tema in questione. 


Il logo del neo
 nato Coordinamento
Il coordinamento è nato dal lavoro precedentemente svolto dall’Associazione culturale “La Busa Consapevole” che da ormai un paio d’anni si batte per promuovere una gestione più efficiente e responsabile dei rifiuti sul territorio, ma anche dal gruppo di lavoro sulla raccolta differenziata di Nago Torbole, che ha coadiuvato l’Amministrazione nell’organizzazione di alcuni incontri informativi. 

Il coordinamento non ha collocazione politica, è senza finalità di lucro e propone iniziative ed incontri finalizzati ad accrescere la cultura dei cittadini sul tema delle “quattro erre”, coinvolgendo l’associazionismo ed il volontariato locale in progetti ed attività di collaborazione condivise. Si propone inoltre come soggetto interlocutore delle amministrazioni locali e della Comunità di Valle, mettendosi a disposizione per fornire dati, informazioni e possibili contatti di relatori per conferenze ed incontri con la cittadinanza. 

Vista inoltre la situazione critica in cui versa la discarica della Maza, il gruppo intende affrontare il problema ambientale da essa provocato, promuovendo la chiusura del sito e successiva messa in sicurezza, al fine di garantire la salvaguardia delle falde e dell’ambiente. 

Altro punto fermo del neo coordinamento, in considerazione anche dei risultati emersi dagli studi comparativi effettuati fra un tipo di raccolta e l’altra, è quello di proporre ed introdurre un sistema di raccolta “porta a porta spinto” preciso ed efficiente in tutto il territorio. Questo permetterebbe di raggiungere risultati importanti in termini di percentuali di raccolta differenziata, riduzione dei rifiuti e risparmi economici, oltre a fare cultura sul tema e coscientizzare i cittadini ad un approccio ad esso più responsabile. 

Il costituendo coordinamento opera su tutto il territorio dell’Alto Garda e di norma si incontra ogni due lunedì, ruotando fra i paesi di Arco, Riva del Garda e Nago-Torbole; è aperto a tutte le persone che ritengono di poter dare il proprio apporto e contributo al raggiungimento degli obiettivi prefissati. 

E’ possibile seguire le attività del coordinamento sul blog www.gestionecorrettarifiuti.blogspot.com, ma anche iscriversi indirizzo ufficiale: coordinamento.quattroerre@gmail.com 

La prima uscita pubblica dove sarà possibile conoscere il neo coordinamento sarà proprio in occasione dell’evento Arco Eco Day, giornata dedicata alla valorizzazione dell’ambiente organizzata dal Comune di Arco domenica 25 marzo 2012. Un gazebo informativo presenterà gli obiettivi e le finalità del coordinamento e sarà anche uno sportello di supporto per chiarimenti e delucidazioni in merito ai principi di una gestione corretta e virtuosa degli scarti prodotti dagli esseri umani.



Ecco l'elenco dei promotori del Coordinamento "quattroErre":


Mattia Detoni, Valentina Civettini, Jacopo Costa, Roberto Cattoi, Alberto Martinelli, Riky Zampiccoli, Giovanni Vicentini, Gianni Morandi, Gianantonio Pfleger, Fabio Silvi, Roberto Calzà, Martina artioli, Letizia Tocchini, Luca Spagnolli, Tommaso Ulivieri, Sandra Giovanazzi, Lorenzo Boretto, Paolo Barbagli, Renza Bollettin, Roberto Vivaldelli, Teresa Pasolli, Francesca Corradini, Francesco Mazzoldi, Lucio Beltrami, Matteo Marega, Oscar Armanini, Roberta Angelini.


Per visualizzare il documento della costituzione del coordinamento clicca qui


Qui di seguito la rassegna stampa del giornale Trentino e de L'adige:



sabato 10 marzo 2012

I RIFIUTI STRADALI DIVENTANO RISORSA PER L'EDILIZIA

Riciclare, rigenerare e recuperare materiali di scarto. La sempre maggiore attenzione per l’ambiente, nonché il periodo di crisi che stimola a risparmiare e ad inventare nuovi business, ha permesso all’area industriale di Montemurlo (in provincia di Prato) di vedere sorgere un innovativo impianto di recupero dei rifiuti provenienti dalla pulizia delle strade. 

Nasce così Ecocentro Toscana, società operativa da gennaio 2012, che gestisce il nuovo impianto di gestione dei rifiuti realizzato da Gruppo Esposito di Bergamo. Si tratta di un impianto per il trattamento e il recupero dei rifiuti non pericolosi provenienti dallo spazzamento stradale. 

Da Bergamo a Prato dunque, per applicare tecnologia e innovazione al recupero dei rifiuti stradali, consentendo di gestire un quantitativo annuo di quasi 30.000 tonnellate di materiale di scarto,recuperandone circa il 60%. Grazie ad uno speciale processo infatti, i rifiuti raccolti dallo spazzamento delle strade vengono lavati e trattati fino ad ottenere materiali certificati CE come ghiaia, sabbia e ghiaietto. 

Molteplici sono i vantaggi ottenuti grazie l’impiego di questo nuovo impianto di recupero, a partire dalla tutela dell’ambiente e dall’economia. Raccogliere e riciclare del materiale di scarto significa infatti, ridurre sensibilmente la quantità di rifiuti che finiscono all’inceneritore o in discarica, diminuendone i costi di trasporto e di smaltimento. 

Inoltre, generare “materia prima seconda” per il settore edile, vuol dire risparmiare materia prima creando benefici economici legati al mercato dell’edilizia. Insomma, dal gennaio di quest’anno in Toscana è nata una nuova politica di gestione dei rifiuti e un nuovo business. Il tutto nel pieno rispetto dell’ambiente e delle normative che lo tutelano. 

RIFIUTI: QUANDO SI FARA' L'INTERESSE DEI CITTADINI?

La sentenza di condanna emessa dalla Corte dei diritti dell’Uomo di Strasburgo nei confronti dell’Italia per la pessima gestione della crisi dei rifiuti è simbolica (ovvero non produrrà pene di tipo pecuniario) ma estremamente significativa, in quanto afferma il diritto dei cittadini europei a vivere in un ambiente sano e impone contestualmente alle autorità statali una gestione virtuosa del ciclo dei rifiuti.

Mi chiedo se questa condanna, di fatto, non rappresenti indirettamente una sorta di pietra tombale giurisprudenziale su vent’anni di politiche italiane dei rifiuti basate sull’incenerimento degli stessi attraverso impianti (inquinanti e dannosi per la salute) costruiti con i contributi versati dai cittadini italiani tramite la scandalosa truffa dei Cip6 e sulle discariche. L’attuale sistema, oltre ad aver causato gravissimi danni alla salute e al benessere dei cittadini, ha favorito i gruppi di potere e ingrassato le tasche della criminalità organizzata. Il fenomeno dello smaltimento illegale di rifiuti tossici (principale attività delle ecomafie) è infatti ogni giorno più diffuso, soprattutto (ma non solo) in regioni difficili come Campania e Sicilia.

Non è esistita finora una concreta attenzione politica rispetto a forme avanzate di raccolta differenziata e rispetto all’incentivo delle pratiche di riuso e dello sviluppo delle tecniche di riciclo dei materiali. Totale è stato il disinteresse verso tutte quelle azioni di tipo preventivo che mirano a ridurre a monte la produzione di rifiuti. Quelle straordinarie realtà che esistono pure in Italia sono il frutto dell’impegno civico di cittadini, associazioni e di qualche amministrazione locale particolarmente illuminata.

L’alternativa, che prevede innanzitutto la cessazione dell’incenerimento e la strutturazione di un sistema di raccolta differenziata che ottimizzi la qualità del materiale da riciclare diminuendo la quantità dei rifiuti prodotti, si chiama “strategia rifiuti zero” ed è già stata adottata, con successo, in diversi paesi del mondo. La politica italiana su questo fondamentale tema è silente o ipocrita. 

Ci vogliono provvedimenti nazionali forti, finalizzati a incoraggiare e premiare i percorsi virtuosi di imprese e amministrazioni pubbliche e a disincentivare la sovrapproduzione di rifiuti (basti pensare agli imballaggi). Forse si dovrebbe smettere di pensare che la politica “forte” sia quella che militarizza cantieri, impianti e discariche. Una politica forte è quella che pone al centro del proprio interesse i cittadini (non le lobby, non le mafie, non i colletti bianchi corrotti e collusi). La Corte di Strasburgo, in fondo, ci dice anche questo.
Fonte: IlFatto


domenica 4 marzo 2012

RIFIUTI: A LASINO UN CORSO DI RIUSO CREATIVO

La Banca del Tempo Valle dei Laghi, ha iniziato i corsi del RIUSO creativo presso il Circolo Culturale di Lasino. I corsi sono tenuti dai soci della Banca del tempo e offerti gratuitamente ai tutti i soci del Circolo Culturale S. Pietro e della BdT. 

Si inizia mercoledì 7 marzo 2012 dalle ore 16.30 alle 18.30, con la proposta di Cristiana Pivari di realizzare una borsa, utilizzando un vecchio indumento. Prossimamente si terrà un corso sul riutilizzo del Tetra Pak, essendo si, un materiale riciclabile che però richiede il consumo di molta energia, risultando un ritorno poco vantaggioso per l'ambiente. Meglio trasformarlo in oggetti di uso quotidiano. Chiunque voglia partecipare al corso di mercoledì 7 marzo può farlo iscrivendosi con una minima quota di 5 euro alla Banca del Tempo Valle dei Laghi e portando con se un vecchio indumento, ago, filo e le forbici. Si ricorda che da mercoledì 7 marzo, il giorno del corso, riaprirà lo sportello della BdT per informazioni e iscrizione. Lo sportello è rimasto chiuso nei mesi invernali per un risparmio energetico. Una scelta della BdT per sostenere le buone pratiche.

BICICLETTE RICICLATE CON I RIFIUTI DI DISCARICHE E CASSONETTI

La bici è il mezzo ecologico per eccellenza, ma una bici riciclata, realizzata con i rifiuti recuperati dalla discarica e dalle strade, è ecofriendly al quadrato. Parliamo della Muzzi cycle, una bici in vendita su Internet, che prende il nome dal suo ideatore, l’artista Juan Muzzi.

Muzzi recupera dalle discariche e dai cassonetti bottiglie di plastica, rifiuti in nylon, polipropilene, abs, per costruire delle city bike, rigorosamente senza vernici. Anche il costo è sostenibile, dal momento che sono in vendita a 140 dollari. Tra i vantaggi di queste biciclette riciclate, c’è sicuramente il fatto che non arrugginiscono e non necessitano di paraurti. A Muzzi veniva dato del visionario inizialmente, ma ora la Muzzi Cycles è una fabbrica avviata in Brasile, grazie ai finanziamenti iniziali ricevuti dal Banco Uruguaiano.

Pensate che ogni anno riesce a riciclare oltre 15 milioni di bottiglie in Pet, 132.000 telai di bicicletta, con un risparmio di CO2 stimato in 2.738.227 kg. Trovate maggiori informazioni sul sito www.muzzicycles.com.br.
Fonte: EcoBlog

LONDRA, 4.6 MLN PER L’EFFICIENZA NELLA GESTIONE DEI RIFIUTI

Un fondo a sostegno dei quartieri londinesi migliorerà la gestione e il riciclo dei rifiuti puntando alla costruzione di un nuovo centro di riciclaggio e di riutilizzo 

Il London Waste & Recycling Board (LWARB) ha presentato un programma di efficienza del valore di 4.6 milioni di sterline destinato alle autorità di Londra che si occupano di gestire il sistema dei rifiuti. 

Annunciando il programma durante una riunione del consiglio municipale tenutosi ieri, il LWARB ha giustificato lo stanziamento dei fondi come risposta alla crescente pressione sui quartieri di risparmiare ove possibile, indicando la gestione dei rifiuti come il terzo settore più impattante sulle finanze di ogni quartiere. Come parte del programma alle autorità dei rifiuti sarà offerto un sostegno per aiutare a realizzare risparmi di tempo e di costi nella gestione della filiera dei rifiuti. 

Suddiviso in sette workstreams il programma offre per il sostegno mediante contratti per il miglioramento dei sistemi di riciclaggio dei materiali e delle apparecchiature, per l’efficienza e lo sviluppo dei servizi di condivisione e per dotarsi di strumenti migliori. 

Inoltre un fondo 3 milioni di sterline per la costruzione di un centro di riciclaggio e riutilizzo (RRC) è stato istituito affichè possa prendere piede la partnership tra LWARB e WRAP, per assistere i quartieri nella realizzazione di servizi per la corretta gestione dei rifiuti. Ciò fornirà alle piccole imprese che operano all’interno dei quartieri la possibilità di utilizzare il RRC. 

Un ulteriore sostegno al programma verrà inoltre offerto dal Defra che attraverso parteriati locali promuoverà il miglioramento e l’efficienza dei sistemi di riciclaggio. A tal proposito il presidente del LWARB James Cleverly ha dichiarato che attraverso il fondo oltre a migliorare il sistema di gestione della raccolta e del riciclo dei rifiuti si metterà in atto una campagna informativa che renderà più consapevoli i cittadini, spingendoli a partecipare attivamente al miglioramento del sistema.

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