mercoledì 9 febbraio 2011

LA POLITICA DEI RIFIUTI ADOTTATA DALLA COMUNITÀ DI VALLE DELL'ALTO GARDA E LEDRO

La situazione sempre più critica in materia di rifiuti ha portato la Comunità di Valle dell'Alto Garda e Ledro a rivedere il bando che dovrà essere presentato in Provincia entro breve tempo, riguardante l'acquisto delle campane interrate e la successiva gestione del servizio di raccolta dei rifiuti sul nostro territorio

Le prime 150 campane interrate ci "toccherà" acquistarle e in questo periodo si opta per un bando della durata di un anno e mezzo  + uno, con la messa in cantiere di uno studio che possa essere calato e condiviso dai 7 comuni che rappresentano la Comunità di Valle.

Qui di seguito l'articolo che documenta la scelta:

In considerazione degli studi che sono stati effettuati dall'Ecoistituto di Faenza, è doveroso ricordare a cittadinanza e politica, come il sistema della raccolta porta a porta, rispetto a quello stradale e quello che , permette una riduzione della quantità di rifiuti prodotti, ha le più alte rese di raccolta differenziata e la migliore qualità dei materiali/rifiuti raccolti (aspetto importante ai fini del riciclo). Inoltre, il porta a porta ha minori costi di gestione se si portano a riciclo tutti i materiali differenziati, perché si riduce al minimo la quantità di rifiuto residuo.


Questa scelta inoltre permette di seguire la Direttiva 2008/98/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 19 novembre 2008, che punta chiaramente sulla prevenzione, preparazione per il riutilizzo, riciclaggio, piuttosto che sul recupero energetico

Alcune perplessità dunque nascono spontanee: constatato che la raccolta "porta a porta spinta" è il metodo economicamente più vantaggioso e lungimirante:

  • Perchè non si parla chiaramente di questa prospettiva, ma ci si limita ad un vago "studio per uniformare le raccolte dei 7 comuni"?
  • Perchè si parla della volontà di commissionare lo studio alla sola Università di Trento, quando risulta possibile attingere dalle ormai tante esperienze virtuose del resto d'Italia?! 
Non che la volontà sia quella di screditare l'Università, ma riteniamo utilissimo (come per altro già proposto al Presidente Salvador Valandro e a tutti gli Assessori all'Ambiente dei 7 Comuni) un confronto con Comuni e Comprensori virtuosi, che potrebbero contribuire con la propria esperienza vincente alla creazione di un modello di sviluppo da calare sulla nostra Comunità.

Speriamo che questo approccio nella gestione dei rifiuti sia affrontato in maniera sana, lungimirante e soprattutto libera da logiche politiche e di potere economico. E' evidente che, a fronte di un miglioramento in percentuale e di qualità della raccolta differenziata, maggiori saranno i prodotti avviati a riciclo e minore quindi il secco indifferenziato. Questo approccio virtuoso alla politica dei rifiuti, che sul medio-lungo periodo porterà una riduzione netta dei rifiuti, ostacola di gran lunga la logica dell'inceneritore, che invece necessita di quantità costanti di rifiuti in ingresso da dover bruciare (con quantità di scorie in uscita fra il 20-25% dei rifiuti in ingresso per l'intero ciclo di durata dell'impianto).

Ricordiamo infine che la nostra Comunità (ex Comprensorio), ha la più alta produzione di rifiuti pro capite a livello Provinciale e fa molto gola a chi vede i rifiuti come una possibile fonte di guadagno dalla combustione al mero fine del business energetico, piuttosto che sul riciclo e riutilizzo dei materiali. Due prospettive completamente diverse che decideranno oggi il futuro dei nostri prossimi 20 anniPensiamoci!!


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