Alla voce «stato sentimentale» confessa una «relazione complicata». E lancia un grido di allarme: «Arcensi, torbolani, rivani: non lasciatemi sola con le autorità».
A «parlare» è la discarica della Maza che, da un paio di giorni, ha profilo su Facebook con già una cinquantina di amici, tra i quali lo stesso presidente della Comunità di valle Salvador Valandro. A parte l'ibrido sessuale (si definisce "uomo" ma parla al femminile), la discarica ammette di essere confusa: «Quella che non è mai stata un'emergenza ha necessitato ad un certo punto di una Task Force. Non si attivano solo in caso di emergenza? Ma come, io non sono mai stata pericolosa. Non c'era acqua sotto di me», rivela frastornata.
Un'«outing» innesca dibattito sempre vivo (una famiglia di Pratosaiano attende sempre risposte sulla salubrità del pozzo) nel quale interviene, con una supplica, Roby Cattoi, presidente dell'Anpi: «Puoi per favore smettere di avvelenare la mia terra?». La replica è un colpo da ko: «No caro Roberto - si legge in rete - Io non posso fare a meno di inquinarvi... Dovreste essere voi, cittadine e cittadini, a inquinare di meno. Se imparaste a usarmi al meglio, riusando riciclando e rigenerando, forse potrei. Ora come ora, mi è proprio impossibile».
La Maza ufficializza che fino al 2015 resterà aperta, nonostante, ricorda sempre la discarica, il perentorio pronunciamento del Comune di Arco che la voleva chiudere entro il 2012: «Che guasconi innamorati che sono questi politici - posta su Facebook l'immondezzaio - Non mi volevano mica tanto lasciar andare, a quanto pare».
I cittadini dell'Alto Garda e Ledro, in particolare quelli di Arco, qualcosa stanno facendo per limitare gli effetti dell'abbraccio puzzolente della Maza: nei primi 7 mesi di quest'anno la percentuale dei rifiuti «differenziati» è salita al 59,07% (ad Arco è addirittura al 67,24%). Nell'intero 2011 era stata del 54,85% (Arco era al 64,33%).
Il dato potrebbe essere anche più significativo se venisse aggiunta la raccolta, soprattutto relativa alla grande distribuzione, che viene effettuata da privati: «Ci avvicinerebbe sensibilmente a quel 65% che è l'obiettivo provinciale», osserva il presidente Valandro. La soglia era fissata per lo scorso anno: «Il trend è positivo e stiamo migliorando - aggiunge - E con il "porta a porta" sulla carta dovremmo poter arrivare al 72%».
È diminuita soprattutto la quantità di rifiuti prodotta: nel confronto tra i primi sette mesi del 2012 e del 2011 è scesa del 13,8% quella totale (2.353 tonnettale in meno), mentre per quella indifferenziata la flessione è stata del 6,7%, malgrado un contemporaneo aumento delle presenze turistiche. L'assessore della Comunità Michela Calzà azzarda un'ipotesi: «È anche uno degli effetti della crisi - argomenta - Perché la gente sta più attenta e, in definitiva, spreca meno. Credo abbiano contribuito anche le nostre campagne di sensibilizzazione. In particolare quella nelle scuole: i messaggi sono arrivati nelle famiglie attraverso i ragazzi».
Alla Comunità, la gestione dei rifiuti costa circa 9 milioni di euro l'anno, poco meno di un terzo dei quali assorbiti dalla sola discarica della Maza. La «differenziata» garantisce anche delle entrate, ma variano anche in base alla qualità del conferito. Una buona raccolta è nell'interesse di tutti: dei cittadini, delle amministrazioni e dell'ambiente.
Tra gennaio e luglio, la Comunità Alto Garda e Ledro ha contabilizzato una produzione di rifiuti pari a 14.622 tonnellate, vale a dire 7 etti e mezzo al giorno a testa (erano 1,3 chilogrammi alla fine del 2010). I cittadini più ricicloni sono quelli di Arco con una quota del 67%. Alle loro spalle si piazzano nell'ordine quelli di Nago-Torbole con il 63,86% (con un significativo balzo in avanti rispetto al 2010 quando si attestavano al 57,5%), di Drena con il 60,66% (53,49%), di Dro con il 55,74% (51,9%), di Riva del Garda con il 55,15% (era al 50% nel 2010) e di Ledro con il 51% (44,46%). Gli unici in controtendenza sono quelli di Tenno: dal 57,91% del 2010, sono scesi al 52,56% di quest'anno.
Un lettore ha segnalato in questi giorni un gran via vai di mezzi e, soprattutto, cattivi odori. La Comunità di valle esclude conferimenti straordinari, ma ha già effettuato controlli sui cattivi odori (cui ha contribuito l'altalena climatica di questi giorni) ed informato l'amministrazione provinciale.FONTE: L'Adige